L'organizzazione del lavoro forzato in Italia (1943-1945)

L'Organizzazione Paladino nel 1944 e nel 1945


All’inizio del gennaio 1944, la Paladino venne ufficialmente riconosciuta non soltanto dal Ministero della Difesa, ma anche dal Governo.

Il 4 gennaio la stampa poteva pubblicare, con grande risalto, il decreto di Mussolini che istituiva ufficialmente l’Ispettorato Generale del lavoro:

“1) E’ istituito l’Ispettorato Generale del Lavoro posto alle dirette dipendenze del Ministero della Difesa Nazionale. 2) L’Ispettorato Generale del Lavoro ha il compito di disciplinare l’arruolamento dei lavoratori italiani per esigenze di carattere militare e deve curare la propaganda, l’organizzazione, l’avviamento al lavoro e tutta la assistenza dei lavoratori che faranno parte di detto arruolamento. 3) L’Ispettorato Generale del Lavoro per affrontare e risolvere tutti i problemi afferenti i compiti istituzionali di cui all’art. 2 del presente Decreto si servirà della collaborazione dei vari Ministeri tecnici competenti e delle Associazioni Sindacali. Esso ha affidato la competenza specifica di detti problemi per i quali gode i pieni poteri. Le decisioni adottate dagli organi dell’Ispettorato Generale del Lavoro sono pertanto definitive ed inappellabili. 4) I Ministeri tecnici competenti e le associazioni sindacali a richiesta dell’Ispettorato Generale del Lavoro distaccheranno quei pochi funzionari e quel personale indispensabile ad assicurare il miglior funzionamento dell’Ispettorato medesimo. 5) L’Ispettorato Generale del Lavoro è autorizzato ad emanare norme e disposizioni nella sfera delle sue competenze. I Capi della Provincia e i dirigenti delle Associazioni Sindacali dovranno attenersi alle istruzioni emanate dall’Ispettorato Generale del Lavoro in merito ai problemi che interessano l’arruolamento dei lavoratori per esigenze di carattere militare. 6) Tutte le leggi ed i decreti vigenti in merito alla disciplina dell’arruolamento dei lavoratori per esigenze di carattere militare da oggi, col presente Decreto, si intendono valide purché non contrastino con esso. […]”1

In pratica, con questo decreto Paladino diventava l’unico responsabile per l’organizzazione del reclutamento e dell’impiego dei lavoratori in ambito militare al di fuori delle fabbriche. In altri termini: ogni lavoro di fortificazione e manutenzione di strutture militari, come strade, trincee, bunker, caserme e piste d’aviazione, era affidato alla Paladino, che aveva anche il compito di reclutare i lavoratori, inquadrarli e gestire i rapporti con le ditte private che fornivano materiale, mezzi meccanici e di trasporto e personale specializzato. In pratica, la Paladino aveva l’incarico di trovare e impiegare i terrazzieri, i lavoratori non specializzati, la forza bruta.

Era una tipica soluzione della Repubblica Sociale, quello di creare agenzie ex novo, sotto il comando di un “plenipotenziario” con il risultato, tuttavia, che tutti questi plenipotenziari entravano in conflitto sia con la burocrazia tradizionale, sia con i vari plenipotenziari tedeschi. Inoltre, le agenzie italiane dovevano fare i conti non soltanto con le omologhe tedesche, ma anche con i comandi militari della Wehrmacht che spesso, anche a livelli bassissimi, si arrogavano il diritto di emanare ordini o di abrogare quelli italiani.

Probabilmente anche per rendere più facili i rapporti tra i comandi dell’Ispettorato e la Capitale della RSI, e quindi con Mussolini, ma anche con i comandi tedeschi, il 27 dicembre 1943 il Quartier generale della Paladino venne spostato a S. Bonifacio, in provincia di Verona.2

Il 26 gennaio, per certificare il fatto che l’Ispettorato era un organo militare, il suo nome venne cambiato in “Ispettorato Militare del Lavoro”. A fine gennaio “l’I.M.L. nella sua forma organica definitiva risulta così costituito: sette ispettorati interprovinciali, due raggruppamenti di btg. 56 btg. normali e 19 btg. bis.”3

Nel mese di gennaio 1944, l’Ispettorato fornì 282.000 giornate lavorative con una forza di 29.475 lavoratori.
Il 15 febbraio 1944 la RSI emanò una nuova legge per il servizio obbligatorio del lavoro, e quindi nell’Ispettorato furono inquadrati non solo volontari, ma tutti i coscritti previsti da tale legge.

A fine marzo 1944 il numero dei lavoratori raggiunse le 42.444 unità e a fine maggio 44.435 lavoratori inquadrati da 1282 ufficiali e 837 sottufficiali. Tra aprile e maggio furono eseguite 1.138.770 giornate lavorative.4 Con l’offensiva Alleata di giugno e la caduta di Roma, i battaglioni impiegati nella “Fascia di Roma” furono ritirati sull’Appennino, per la costruzione della Linea Gotica. A questo scopo, il 3 giugno 1944, “a seguito di ordini improvvisi giunti dalla Germania, [l’Ispettorato] viene messo a disposizione del Gruppo Armate von Zangen. Questa notizia viene data dal gen. Toussaint al col. Buhlann e da quest’ultimo comunicata all’I.M.L.”5

La Paladino era quindi totalmente subordinata alle forze armate tedesche, per le quali continuò fino alla fine della guerra a fornire manodopera con una struttura che copriva l’intero territorio della Repubblica.

Lo sforzo organizzativo, tenendo conto delle enormi difficoltà, fu veramente notevole. Alla fine di dicembre 1943 la Paladino era organizzata in 5 Ispettorati interregionali con sede a Verona, Milano, Torino, Firenze e Roma; 25 Ispettorati provinciali, con sede a Verona, Treviso, Padova, Torino, Milano, Firenze, Siena, Pistoia, Pisa, Arezzo, Bologna, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Roma, Aquila, Perugia, Macerata, Grosseto, Ascoli Piceno, Littoria, Rieti, Viterbo, Terni, Teramo. In totale 55 battaglioni di lavoratori e 20.805 operai. I battaglioni erano dislocati a Legnago, Rovigo, Mantova, Verona, Vicenza, Treviso, Padova, Venezia, Torino, Alessandria, Vercelli, Biella, Novara, Casale Monferrato, Genova, Cuneo, La Spezia, Savona, Milano, Piacenza, Como, Bergamo, Monza, Legnano, Pavia, Cremona, Varese, Lecco, Sondrio, Brescia, Firenze, Siena, Pistoia, Pisa, Arezzo, Bologna, Parma, Ferrara, Reggio Emilia, Apuania, Lucca, Forlì, Modena, Ravenna, Roma, Aquila, Perugia, Macerata, Grosseto, Ascoli Piceno, Littoria, Rieti, Viterbo, Terni, Teramo.6

Il 26 gennaio l’organizzazione territoriale subì una serie di trasformazioni: gli Ispettorati interregionali furono trasformati in interprovinciali; i comandi provinciali furono sciolti. La Paladino fu quindi costituita su Ispettorati interprovinciali con sedi a Verona (per le Tre Venezie), Milano (Lombardia), Torino (Piemonte), Genova (Liguria), Bologna (Emilia) Firenze (Toscana), Roma (Marche, Umbria, Abruzzo, Lazio). Al 31 gennaio 1944 gli Ispettorati interprovinciali erano sette con 56 battaglioni “normali” e 19 battaglioni denominati “bis”. Il grosso dei lavoratori erano inquadrati a Roma, con 17.406 operai. Seguivano Firenze, con 5.768; Verona, con 3.564; Bologna, con 1.881; Genova, con 438; Milano, con 278; Torino con 140. Complessivamente si trattava di 29.475 lavoratori. L’amministrazione era regolata da un Ispettorato amministrativo, costituito il 16 febbraio 1944.

Al 29 febbraio 1944 la forza era ancora cresciuta: 1.114 ufficiali; 522 sottufficiali; 34.201 operai distribuiti in Verona: 3.983; Milano 1.042; Torino 620; Genova 587; Bologna 4713; Firenze 5.945; Roma 17.312.
A fine marzo la forza era così distribuita: 1.201 ufficiali; 683 sottufficiali; operai 42.444 distribuiti a Verona, 3.070; Milano 1.523; Torino 1.235; Genova 867; Bologna 6.111; Firenze 6.668; Roma 22.970.

In previsione del crollo del fronte sud, il generale Toussaint cominciò a predisporre la trasformazione dell’organizzazione dell’Ispettorato da territoriale in mobile, con una più elastica struttura di tipo militare. In una riunione tenutasi a Verona, con l’intervento dei più alti ufficiali tedeschi addetti (Kretzschmann, Buhlmann, Jache e Hafner), venne discusso il progetto Toussaint che prevedeva la formazione di battaglioni composti da 660 uomini su tre compagnie e sei centurie. I battaglioni dovevano essere sia stanziali, con gli uomini più anziani, e mobili, con formati da operai dai 16 ai 46 anni. Il 10 giugno arrivò l’ordine di predisporre lo spostamento di tutti i lavoratori verso la “zona d’impiego”, ovvero per la costruzione della linea Gotica. L’ordine di marcia arrivò il 15 giugno. “E’ giunto dalle Autorità Germaniche un ordine, diramato dal col. Buhlmann agli Ispettorati Interprovinciali a mezzo di staffette, in base al quale alle ore 0.00 del giorno 16 tutti i btg. devono tenersi pronti a partire, entro tre ore dalla chiamata, prestabilita dalle autorità tedesche senza aver preventivamente interpellato l’Ispettorato.”7

Questi ordini, evidentemente, avevano sparso il panico tra i lavoratori. Secondo Toussaint, che aveva convocato Paladino nel suo Quartier Generale, moltissimi operai avevano disertato per il terrore che lo spostamento fosse in realtà una deportazione verso la Germania, e chiese quindi di fare opera di contropropaganda per rassicurare i lavoratori. Nonostante i tentativi di frenare le fughe, alla fine di giugno fu sciolto l’Ispettorato interprovinciale di Roma e soprattutto furono sciolti oltre trenta battaglioni delle provincie Laziali, Umbre e Toscane.

La mancanza di documentazione d’insieme relativa all’Ispettorato non permette di analizzarne la storia nei mesi successivi. L’organigramma del novembre 1944 permette soltanto di capire la riorganizzazione effettuata nell’autunno di quell’anno. L’Ispettorato era organizzato su tre macroregioni: le Tre Venezie, con sede a Verona (Scuole comunali, San Pietro di Lavagno); la Lombardia con sede a Milano (via Vincenzo Monti n.5); il Piemonte e la Liguria con sede a Torino (via Accademia Albertina n.24). Evidentemente in Emilia l’Ispettorato non era più presente, forse sostituito completamente dalla Todt. I tre Ispettorati erano a loro volta suddivisi in sei Ispettorati interprovinciali con sedi a S. Pietro di Lavagna (I°); Castelnuovo Veneto (II°); Milano (III°); Brescia (IV°); Torino (V°); Casale Monferrato (VI°). I battaglioni erano in tutto 30. Tenendo conto che la forza media di ogni battaglione era in genere di 300-400 uomini, l’Ispettorato poteva avere una forza complessiva che non doveva superare i 10 o 12.000 lavoratori.8

Quello che appare abbastanza chiaro dalla poca documentazione esistente, è che la Paladino era diventata soltanto una delle appendici della Todt, e lavorava sotto il diretto controllo e il comando dei vertici tedeschi.9

Amedeo Osti Guerrazzi (2016)

Nota 1
“Il Giornale d’Italia”, 4 gennaio 1944.
Nota 2
Archivio Centrale dello Stato, Segreteria particolare del Capo della Polizia RSI; b.27.
Nota 3
Diario Storico della Organizzazione Paladino, p.6.
Nota 4
Diario Storico della Organizzazione Paladino, pp.7-8.
Nota 5
Diario Storico della Organizzazione Paladino, 3 giugno 1944.
Nota 6
Diario Storico della Organizzazione Paladino, 31 dicembre 1943.
Nota 7
Diario Storico della Organizzazione Paladino, 15 giugno 1944.
Nota 8
Archivio dell’Ufficio Storico dello Stato maggiore dell’Esercito, fondo I1, b.44.
Nota 9
Lutz Klinkhammer, L’occupazione tedesca in Italia, Bollati Boringhieri, Torino, 1997, p.146.
AEL Arbeitserziehungslager
I campi di rieducazione al lavoro AEL furono creati a partire dal 1940 dalla Gestapo con l'obiettivo di "rieducare" le persone accusate di atti di sabotaggio industriale o ritenute per qualche motivo "riluttanti" al lavoro. Di fatto, questi campi furono anche uno strumento di sfruttamento del lavoro forzato. Si calcola che in Germania e nei territori occupati abbiano funzionato circa 200 Arbeitserziehungslager e che vi siano state imprigionate circa 500 mila persone.
Bau-und Arbeits Battallion B.A.B.

Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi formarono delle unità di prigionieri di guerra denominate Bau-und Arbeits Battalion (abbreviato in B.A.B). I B.A.B erano composti in media da circa 600 prigionieri destinati al lavoro. La particolarità di queste unità stava nella loro mobilità: a differenza dei prigionieri degli Stalag, non erano destinate a un luogo specifico ma dislocabili sul territorio in base alle necessità del momento.

I.G. Farben
La I.G. Farben venne fondata nel 1925 dall'unione di diverse industrie tedesche. Durante la Seconda guerra mondiale fu la principale industria chimica della Germania nazista.
La I.G. Farben è stata tra le industrie che più hanno fatto ricorso al lavoro forzato, in particolare nella costruzione degli impianti di Auschwitz.
I dirigenti della I.G. Farben furono tra gli imputati del processo di Norimberga del 1947/48.
Alla fine della guerra, gli alleati decisero di smembrare l'industria ricostituendo le aziende che l'avevano inizialmente fondata.
Kriegsgefangenen Arbeitskommando
Gli Arbeitskommando erano campi di lavoro per prigionieri di guerra catturati dai tedeschi. Composti di solito da qualche centinaio di prigionieri, erano dislocati nei pressi del luogo di lavoro (fabbriche, miniere, agricoltura, ecc.). L'amministrazione era demandata a uno Stalag (campo per prigionieri di guerra) principale. Da uno Stalag potevano dipendere anche diverse centinaia di Arbeitskommando. Gli Arbeitskommando dei prigionieri di guerra alleati venivano regolarmente visitati dai rappresentanti della Croce Rossa.
Ispettorato Militare del Lavoro
L’Ispettorato Militare del Lavoro è stata una organizzazione nata nell’ottobre del 1943 allo scopo di inquadrare lavoratori da impiegare per costruire strutture per la difesa del territorio della RSI e per riparare i danni dei bombardamenti aerei. Conosciuta anche come “Organizzazione Paladino”, dal nome del suo ideatore e comandante, giunse a inquadrare alcune decine di migliaia di uomini, operando in stretto contatto, e alle volte alle dirette dipendenze, dei tedeschi.
Organizzazione Todt

L’organizzazione Todt nacque in Germania alla fine degli Trenta, allo scopo di organizzare la forza lavoro per la costruzione di installazioni militari. Ideata e diretta da Fritz Todt fino alla sua morte (1942), durante la guerra venne utilizzata per lo sfruttamento dei lavoratori coatti nei paesi occupati dalla Germania. In Italia ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione delle linee di difesa lungo l’Appennino per la Wehrmacht, inquadrando decine di migliaia di uomini.

Paladino Francesco
Nato a Scilla (Reggio Calabria) nel 1890, si era arruolato volontario nel corpo del Genio telegrafisti nel 1907. Nel 1908 raggiunse il grado di sergente, con il quale partecipò alla Guerra di Libia. Nel 1914 fu promosso sottotenente e durante la Prima Guerra Mondiale fu promosso capitano. Rimasto sotto le armi, nel 1932 raggiunse il grado di tenente colonnello. Nel 1936 partecipò alla Guerra d’Etiopia durante la quale fu promosso a colonnello.
Nella Seconda Guerra Mondiale partecipò alla campagna di Grecia, per poi tornare in Italia, assegnato al corpo d’Armata di Bolzano. Nel 1942 fu promosso a generale di brigata. Dopo l’armistizio aderì alla Repubblica Sociale Italiana per la quale creò l’Ispettorato Militare del Lavoro.
Posto in congedo assoluto nel 1945, nel 1970 gli fu conferito il grado onorifico di generale di divisione.
Morì nel 1974.
Sauckel Fritz

Fritz Sauckel, nato nel 1894,  era un Gauleiter (capo locale) del partito nazista. Nel 1942 fu nominato plenipotenziario per la distribuzione del lavoro in tutti i territori occupati dalla Germania. In pratica, era il responsabile del reclutamento forzato della manodopera per il lavoro coatto. In Italia la sua organizzazione cercò, con scarsi risultati, di rastrellare centinaia di migliaia di uomini da portare nel Reich. Fu processato a Noriberga e condannato a morte, condanna eseguita nel 1946.

Speer Albert
Albert Speer, nato nel 1905, era un architetto con ottimi rapporti personali con Adolf Hitler. Pur non essendo un fervente nazista, era stato l’artefice delle scenografie delle parate del Partito, assicurandosi la stima e la fiducia del dittatore. Nel 1942, dopo la morte di Fritz Todt, fu nominato ministro per la produzione bellica, a cui era sottoposta la Organizzazione Todt. Fu processato a Norimberga e condannato a venti anni di carcere. E’ morto a Londra nel 1981.
Stalag
Campo tedesco per prigionieri di guerra. Le condizioni di vita negli stalag erano molto diverse a seconda della nazionalità dei prigionieri (alleati, sovietici, internati militari italiani, ecc.).
Todt Fritz

Fritz Todt era un ingegnere tedesco, responsabile, negli anni Trenta, della costruzione del sistema autostradale voluto da Hitler. Alla fine degli anni Trenta creò l’Organizzazione Todt, che aveva lo scopo di fornire la forza lavoro per la costruzione delle linee difensive lungo il confine con la Francia. Durante la guerra la sua organizzazione gestì lo sfruttamento del lavoro coatto nei territori occupati. Morì a causa di incidente aereo nel 1942.


Gemeinschaftslager
I Gemeinschaftslager, così come i Wohnlager, erano lager non sorvegliati per lavoratori stranieri, mentre gli Arbeitslager erano sorvegliati. In genere solo per questi ultimi si utilizza il concetto di lavoro forzato, ma attualmente gli storici tendono a rivedere decisamente il concetto di lavoro forzato estendendolo a rapporti di lavoro che solo apparentemente sono liberi ma che di fatto erano forzati. In particolare la discussione attuale tende ad orientarsi verso un concetto di lavoro forzato che comprende questi tre elementi distintivi:
- dal punto di vista giuridico l'impossibilità per il lavoratore di sciogliere il rapporto di lavoro,
- dal punto di vista sociale le limitate possibilità di influenzare significativamente le condizioni del proprio impiego,
- una tasso di mortalità elevato che indica un carico di lavoro superiore alla media e una disponibilità di mezzi di sostentamento inferiore al bisogno effettivo.

si veda [https://www.bundesarchiv.de/zwangsarbeit/geschichte/auslaendisch/begriffe/index.html]
AEL Arbeitserziehungslager
I campi di rieducazione al lavoro AEL furono creati a partire dal 1940 dalla Gestapo con l'obiettivo di "rieducare" le persone accusate di atti di sabotaggio industriale o ritenute per qualche motivo "riluttanti" al lavoro. Di fatto, questi campi furono anche uno strumento di sfruttamento del lavoro forzato. Si calcola che in Germania e nei territori occupati abbiano funzionato circa 200 Arbeitserziehungslager e che vi siano state imprigionate circa 500 mila persone.
Bau-und Arbeits Battallion B.A.B.

Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi formarono delle unità di prigionieri di guerra denominate Bau-und Arbeits Battalion (abbreviato in B.A.B). I B.A.B erano composti in media da circa 600 prigionieri destinati al lavoro. La particolarità di queste unità stava nella loro mobilità: a differenza dei prigionieri degli Stalag, non erano destinate a un luogo specifico ma dislocabili sul territorio in base alle necessità del momento.

I.G. Farben
La I.G. Farben venne fondata nel 1925 dall'unione di diverse industrie tedesche. Durante la Seconda guerra mondiale fu la principale industria chimica della Germania nazista.
La I.G. Farben è stata tra le industrie che più hanno fatto ricorso al lavoro forzato, in particolare nella costruzione degli impianti di Auschwitz.
I dirigenti della I.G. Farben furono tra gli imputati del processo di Norimberga del 1947/48.
Alla fine della guerra, gli alleati decisero di smembrare l'industria ricostituendo le aziende che l'avevano inizialmente fondata.
Kriegsgefangenen Arbeitskommando
Gli Arbeitskommando erano campi di lavoro per prigionieri di guerra catturati dai tedeschi. Composti di solito da qualche centinaio di prigionieri, erano dislocati nei pressi del luogo di lavoro (fabbriche, miniere, agricoltura, ecc.). L'amministrazione era demandata a uno Stalag (campo per prigionieri di guerra) principale. Da uno Stalag potevano dipendere anche diverse centinaia di Arbeitskommando. Gli Arbeitskommando dei prigionieri di guerra alleati venivano regolarmente visitati dai rappresentanti della Croce Rossa.
Ispettorato Militare del Lavoro
L’Ispettorato Militare del Lavoro è stata una organizzazione nata nell’ottobre del 1943 allo scopo di inquadrare lavoratori da impiegare per costruire strutture per la difesa del territorio della RSI e per riparare i danni dei bombardamenti aerei. Conosciuta anche come “Organizzazione Paladino”, dal nome del suo ideatore e comandante, giunse a inquadrare alcune decine di migliaia di uomini, operando in stretto contatto, e alle volte alle dirette dipendenze, dei tedeschi.
Organizzazione Todt

L’organizzazione Todt nacque in Germania alla fine degli Trenta, allo scopo di organizzare la forza lavoro per la costruzione di installazioni militari. Ideata e diretta da Fritz Todt fino alla sua morte (1942), durante la guerra venne utilizzata per lo sfruttamento dei lavoratori coatti nei paesi occupati dalla Germania. In Italia ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione delle linee di difesa lungo l’Appennino per la Wehrmacht, inquadrando decine di migliaia di uomini.

Paladino Francesco
Nato a Scilla (Reggio Calabria) nel 1890, si era arruolato volontario nel corpo del Genio telegrafisti nel 1907. Nel 1908 raggiunse il grado di sergente, con il quale partecipò alla Guerra di Libia. Nel 1914 fu promosso sottotenente e durante la Prima Guerra Mondiale fu promosso capitano. Rimasto sotto le armi, nel 1932 raggiunse il grado di tenente colonnello. Nel 1936 partecipò alla Guerra d’Etiopia durante la quale fu promosso a colonnello.
Nella Seconda Guerra Mondiale partecipò alla campagna di Grecia, per poi tornare in Italia, assegnato al corpo d’Armata di Bolzano. Nel 1942 fu promosso a generale di brigata. Dopo l’armistizio aderì alla Repubblica Sociale Italiana per la quale creò l’Ispettorato Militare del Lavoro.
Posto in congedo assoluto nel 1945, nel 1970 gli fu conferito il grado onorifico di generale di divisione.
Morì nel 1974.
Sauckel Fritz

Fritz Sauckel, nato nel 1894,  era un Gauleiter (capo locale) del partito nazista. Nel 1942 fu nominato plenipotenziario per la distribuzione del lavoro in tutti i territori occupati dalla Germania. In pratica, era il responsabile del reclutamento forzato della manodopera per il lavoro coatto. In Italia la sua organizzazione cercò, con scarsi risultati, di rastrellare centinaia di migliaia di uomini da portare nel Reich. Fu processato a Noriberga e condannato a morte, condanna eseguita nel 1946.

Speer Albert
Albert Speer, nato nel 1905, era un architetto con ottimi rapporti personali con Adolf Hitler. Pur non essendo un fervente nazista, era stato l’artefice delle scenografie delle parate del Partito, assicurandosi la stima e la fiducia del dittatore. Nel 1942, dopo la morte di Fritz Todt, fu nominato ministro per la produzione bellica, a cui era sottoposta la Organizzazione Todt. Fu processato a Norimberga e condannato a venti anni di carcere. E’ morto a Londra nel 1981.
Stalag
Campo tedesco per prigionieri di guerra. Le condizioni di vita negli stalag erano molto diverse a seconda della nazionalità dei prigionieri (alleati, sovietici, internati militari italiani, ecc.).
Todt Fritz

Fritz Todt era un ingegnere tedesco, responsabile, negli anni Trenta, della costruzione del sistema autostradale voluto da Hitler. Alla fine degli anni Trenta creò l’Organizzazione Todt, che aveva lo scopo di fornire la forza lavoro per la costruzione delle linee difensive lungo il confine con la Francia. Durante la guerra la sua organizzazione gestì lo sfruttamento del lavoro coatto nei territori occupati. Morì a causa di incidente aereo nel 1942.


Gemeinschaftslager
I Gemeinschaftslager, così come i Wohnlager, erano lager non sorvegliati per lavoratori stranieri, mentre gli Arbeitslager erano sorvegliati. In genere solo per questi ultimi si utilizza il concetto di lavoro forzato, ma attualmente gli storici tendono a rivedere decisamente il concetto di lavoro forzato estendendolo a rapporti di lavoro che solo apparentemente sono liberi ma che di fatto erano forzati. In particolare la discussione attuale tende ad orientarsi verso un concetto di lavoro forzato che comprende questi tre elementi distintivi:
- dal punto di vista giuridico l'impossibilità per il lavoratore di sciogliere il rapporto di lavoro,
- dal punto di vista sociale le limitate possibilità di influenzare significativamente le condizioni del proprio impiego,
- una tasso di mortalità elevato che indica un carico di lavoro superiore alla media e una disponibilità di mezzi di sostentamento inferiore al bisogno effettivo.

si veda [https://www.bundesarchiv.de/zwangsarbeit/geschichte/auslaendisch/begriffe/index.html]
AEL Arbeitserziehungslager
I campi di rieducazione al lavoro AEL furono creati a partire dal 1940 dalla Gestapo con l'obiettivo di "rieducare" le persone accusate di atti di sabotaggio industriale o ritenute per qualche motivo "riluttanti" al lavoro. Di fatto, questi campi furono anche uno strumento di sfruttamento del lavoro forzato. Si calcola che in Germania e nei territori occupati abbiano funzionato circa 200 Arbeitserziehungslager e che vi siano state imprigionate circa 500 mila persone.
Bau-und Arbeits Battallion B.A.B.

Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi formarono delle unità di prigionieri di guerra denominate Bau-und Arbeits Battalion (abbreviato in B.A.B). I B.A.B erano composti in media da circa 600 prigionieri destinati al lavoro. La particolarità di queste unità stava nella loro mobilità: a differenza dei prigionieri degli Stalag, non erano destinate a un luogo specifico ma dislocabili sul territorio in base alle necessità del momento.

I.G. Farben
La I.G. Farben venne fondata nel 1925 dall'unione di diverse industrie tedesche. Durante la Seconda guerra mondiale fu la principale industria chimica della Germania nazista.
La I.G. Farben è stata tra le industrie che più hanno fatto ricorso al lavoro forzato, in particolare nella costruzione degli impianti di Auschwitz.
I dirigenti della I.G. Farben furono tra gli imputati del processo di Norimberga del 1947/48.
Alla fine della guerra, gli alleati decisero di smembrare l'industria ricostituendo le aziende che l'avevano inizialmente fondata.
Kriegsgefangenen Arbeitskommando
Gli Arbeitskommando erano campi di lavoro per prigionieri di guerra catturati dai tedeschi. Composti di solito da qualche centinaio di prigionieri, erano dislocati nei pressi del luogo di lavoro (fabbriche, miniere, agricoltura, ecc.). L'amministrazione era demandata a uno Stalag (campo per prigionieri di guerra) principale. Da uno Stalag potevano dipendere anche diverse centinaia di Arbeitskommando. Gli Arbeitskommando dei prigionieri di guerra alleati venivano regolarmente visitati dai rappresentanti della Croce Rossa.
Ispettorato Militare del Lavoro
L’Ispettorato Militare del Lavoro è stata una organizzazione nata nell’ottobre del 1943 allo scopo di inquadrare lavoratori da impiegare per costruire strutture per la difesa del territorio della RSI e per riparare i danni dei bombardamenti aerei. Conosciuta anche come “Organizzazione Paladino”, dal nome del suo ideatore e comandante, giunse a inquadrare alcune decine di migliaia di uomini, operando in stretto contatto, e alle volte alle dirette dipendenze, dei tedeschi.
Organizzazione Todt

L’organizzazione Todt nacque in Germania alla fine degli Trenta, allo scopo di organizzare la forza lavoro per la costruzione di installazioni militari. Ideata e diretta da Fritz Todt fino alla sua morte (1942), durante la guerra venne utilizzata per lo sfruttamento dei lavoratori coatti nei paesi occupati dalla Germania. In Italia ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione delle linee di difesa lungo l’Appennino per la Wehrmacht, inquadrando decine di migliaia di uomini.

Paladino Francesco
Nato a Scilla (Reggio Calabria) nel 1890, si era arruolato volontario nel corpo del Genio telegrafisti nel 1907. Nel 1908 raggiunse il grado di sergente, con il quale partecipò alla Guerra di Libia. Nel 1914 fu promosso sottotenente e durante la Prima Guerra Mondiale fu promosso capitano. Rimasto sotto le armi, nel 1932 raggiunse il grado di tenente colonnello. Nel 1936 partecipò alla Guerra d’Etiopia durante la quale fu promosso a colonnello.
Nella Seconda Guerra Mondiale partecipò alla campagna di Grecia, per poi tornare in Italia, assegnato al corpo d’Armata di Bolzano. Nel 1942 fu promosso a generale di brigata. Dopo l’armistizio aderì alla Repubblica Sociale Italiana per la quale creò l’Ispettorato Militare del Lavoro.
Posto in congedo assoluto nel 1945, nel 1970 gli fu conferito il grado onorifico di generale di divisione.
Morì nel 1974.
Sauckel Fritz

Fritz Sauckel, nato nel 1894,  era un Gauleiter (capo locale) del partito nazista. Nel 1942 fu nominato plenipotenziario per la distribuzione del lavoro in tutti i territori occupati dalla Germania. In pratica, era il responsabile del reclutamento forzato della manodopera per il lavoro coatto. In Italia la sua organizzazione cercò, con scarsi risultati, di rastrellare centinaia di migliaia di uomini da portare nel Reich. Fu processato a Noriberga e condannato a morte, condanna eseguita nel 1946.

Speer Albert
Albert Speer, nato nel 1905, era un architetto con ottimi rapporti personali con Adolf Hitler. Pur non essendo un fervente nazista, era stato l’artefice delle scenografie delle parate del Partito, assicurandosi la stima e la fiducia del dittatore. Nel 1942, dopo la morte di Fritz Todt, fu nominato ministro per la produzione bellica, a cui era sottoposta la Organizzazione Todt. Fu processato a Norimberga e condannato a venti anni di carcere. E’ morto a Londra nel 1981.
Todt Fritz

Fritz Todt era un ingegnere tedesco, responsabile, negli anni Trenta, della costruzione del sistema autostradale voluto da Hitler. Alla fine degli anni Trenta creò l’Organizzazione Todt, che aveva lo scopo di fornire la forza lavoro per la costruzione delle linee difensive lungo il confine con la Francia. Durante la guerra la sua organizzazione gestì lo sfruttamento del lavoro coatto nei territori occupati. Morì a causa di incidente aereo nel 1942.


AEL Arbeitserziehungslager
I campi di rieducazione al lavoro AEL furono creati a partire dal 1940 dalla Gestapo con l'obiettivo di "rieducare" le persone accusate di atti di sabotaggio industriale o ritenute per qualche motivo "riluttanti" al lavoro. Di fatto, questi campi furono anche uno strumento di sfruttamento del lavoro forzato. Si calcola che in Germania e nei territori occupati abbiano funzionato circa 200 Arbeitserziehungslager e che vi siano state imprigionate circa 500 mila persone.
Bau-und Arbeits Battallion B.A.B.

Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi formarono delle unità di prigionieri di guerra denominate Bau-und Arbeits Battalion (abbreviato in B.A.B). I B.A.B erano composti in media da circa 600 prigionieri destinati al lavoro. La particolarità di queste unità stava nella loro mobilità: a differenza dei prigionieri degli Stalag, non erano destinate a un luogo specifico ma dislocabili sul territorio in base alle necessità del momento.

I.G. Farben
La I.G. Farben venne fondata nel 1925 dall'unione di diverse industrie tedesche. Durante la Seconda guerra mondiale fu la principale industria chimica della Germania nazista.
La I.G. Farben è stata tra le industrie che più hanno fatto ricorso al lavoro forzato, in particolare nella costruzione degli impianti di Auschwitz.
I dirigenti della I.G. Farben furono tra gli imputati del processo di Norimberga del 1947/48.
Alla fine della guerra, gli alleati decisero di smembrare l'industria ricostituendo le aziende che l'avevano inizialmente fondata.
Kriegsgefangenen Arbeitskommando
Gli Arbeitskommando erano campi di lavoro per prigionieri di guerra catturati dai tedeschi. Composti di solito da qualche centinaio di prigionieri, erano dislocati nei pressi del luogo di lavoro (fabbriche, miniere, agricoltura, ecc.). L'amministrazione era demandata a uno Stalag (campo per prigionieri di guerra) principale. Da uno Stalag potevano dipendere anche diverse centinaia di Arbeitskommando. Gli Arbeitskommando dei prigionieri di guerra alleati venivano regolarmente visitati dai rappresentanti della Croce Rossa.
Ispettorato Militare del Lavoro
L’Ispettorato Militare del Lavoro è stata una organizzazione nata nell’ottobre del 1943 allo scopo di inquadrare lavoratori da impiegare per costruire strutture per la difesa del territorio della RSI e per riparare i danni dei bombardamenti aerei. Conosciuta anche come “Organizzazione Paladino”, dal nome del suo ideatore e comandante, giunse a inquadrare alcune decine di migliaia di uomini, operando in stretto contatto, e alle volte alle dirette dipendenze, dei tedeschi.
Organizzazione Todt

L’organizzazione Todt nacque in Germania alla fine degli Trenta, allo scopo di organizzare la forza lavoro per la costruzione di installazioni militari. Ideata e diretta da Fritz Todt fino alla sua morte (1942), durante la guerra venne utilizzata per lo sfruttamento dei lavoratori coatti nei paesi occupati dalla Germania. In Italia ebbe un ruolo fondamentale nella costruzione delle linee di difesa lungo l’Appennino per la Wehrmacht, inquadrando decine di migliaia di uomini.

Paladino Francesco
Nato a Scilla (Reggio Calabria) nel 1890, si era arruolato volontario nel corpo del Genio telegrafisti nel 1907. Nel 1908 raggiunse il grado di sergente, con il quale partecipò alla Guerra di Libia. Nel 1914 fu promosso sottotenente e durante la Prima Guerra Mondiale fu promosso capitano. Rimasto sotto le armi, nel 1932 raggiunse il grado di tenente colonnello. Nel 1936 partecipò alla Guerra d’Etiopia durante la quale fu promosso a colonnello.
Nella Seconda Guerra Mondiale partecipò alla campagna di Grecia, per poi tornare in Italia, assegnato al corpo d’Armata di Bolzano. Nel 1942 fu promosso a generale di brigata. Dopo l’armistizio aderì alla Repubblica Sociale Italiana per la quale creò l’Ispettorato Militare del Lavoro.
Posto in congedo assoluto nel 1945, nel 1970 gli fu conferito il grado onorifico di generale di divisione.
Morì nel 1974.
Sauckel Fritz

Fritz Sauckel, nato nel 1894,  era un Gauleiter (capo locale) del partito nazista. Nel 1942 fu nominato plenipotenziario per la distribuzione del lavoro in tutti i territori occupati dalla Germania. In pratica, era il responsabile del reclutamento forzato della manodopera per il lavoro coatto. In Italia la sua organizzazione cercò, con scarsi risultati, di rastrellare centinaia di migliaia di uomini da portare nel Reich. Fu processato a Noriberga e condannato a morte, condanna eseguita nel 1946.

Speer Albert
Albert Speer, nato nel 1905, era un architetto con ottimi rapporti personali con Adolf Hitler. Pur non essendo un fervente nazista, era stato l’artefice delle scenografie delle parate del Partito, assicurandosi la stima e la fiducia del dittatore. Nel 1942, dopo la morte di Fritz Todt, fu nominato ministro per la produzione bellica, a cui era sottoposta la Organizzazione Todt. Fu processato a Norimberga e condannato a venti anni di carcere. E’ morto a Londra nel 1981.
Todt Fritz

Fritz Todt era un ingegnere tedesco, responsabile, negli anni Trenta, della costruzione del sistema autostradale voluto da Hitler. Alla fine degli anni Trenta creò l’Organizzazione Todt, che aveva lo scopo di fornire la forza lavoro per la costruzione delle linee difensive lungo il confine con la Francia. Durante la guerra la sua organizzazione gestì lo sfruttamento del lavoro coatto nei territori occupati. Morì a causa di incidente aereo nel 1942.